[vc_row][vc_column][vc_images_carousel images=”18378,18385,18392″ img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Sono bastati pochi anni alla birra artigianale italiana per conquistare il palato dei consumatori. Ogni anno vengono aperti nuovi birrifici, aumentano le quantità prodotte e la bionda italiana compete ormai con quella prodotta da paesi con una tradizione birraia ben più longeva della nostra. Unionbirrai afferma che oggi nel nostro Paese il consumo nazionale di birra artigianale è pari al 2% del consumo di birra totale, cioè 350 mila ettolitri su 17,5 milioni di ettolitri di birra prodotti complessivamente nel 2014.
Regioni leader per numero di stabilimenti produttivi sono Lombardia e Piemonte, rispettivamente con 53 e 46 unità tra microbirrifici e brewpub (i primi luoghi di produzione che poi vendono all’ingrosso, i secondi dotati di locali per servire il proprio prodotto direttamente ai consumatori) facendo del nord Italia la sede principale dell’affermazione della birra artigianale.
Il boom di microbirrifici è sicuramente il fenomeno più interessante del settore. Dal 2008 ad oggi il numero è pressoché raddoppiato. Oggi in Italia, accanto a 16 grandi stabilimenti industriali (14 di birra e 2 di malto), troviamo più di 550 piccole realtà artigianali che l’anno passato, insieme, hanno prodotto in totale 13.256.000 ettolitri di birra.
Osservando il catalogo prodotti dei microbirrifici si evidenzia la tendenza a proporre la versione in bottiglia per la totalità delle birre (71,43% del campione) e che il 21% dei microbirrifici evita di infustare, anche se questo implica non comparire tra le spine dei pub.
Rivolgendosi ad un mercato più ampio dal punto di vista geografico, il microbirrificio deve sfruttare la forza comunicativa della bottiglia per far affermare tra il pubblico il proprio prodotto in maniera efficace. Al contrario, si nota che metà dei brewpub tendono ad evitare il formato in bottiglia in favore del formato in fusto.
Per quanto riguarda il target dei consumatori, si definisce amante e bevitore di birra artigianale il 44% dei giovani tra i 19 e i 30 anni, percentuale che sale al 47% per la fascia di età 31-45 anni. Analizzando la spesa mensile media sostenuta per la birra emerge che il 43% dei consumatori di questo prodotto spende tra i 10 e i 30 euro ogni mese.
Un fenomeno in grande espansione, quindi, e che ancora ha margini di crescita. Si può, infatti, prevedere che l’interazione diretta con il cliente permetterà una maggiore diffusione della cultura birraria, favorendo un costante miglioramento del prodotto.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]