L’ingresso di Comac nel gruppo ATS Automation continua a portare frutti: recentemente si è svolto in azienda un evento Kaizen dedicato all’analisi del flusso di spedizione dei materiali.

Gli eventi Kaizen sono uno degli strumenti alla base del sistema aziendale che, dal 2017, guida i processi di miglioramento disciplinato e continuo di tutto il gruppo: ABM (acronimo di ATS Business Model).

Un approccio che Comac applica da tempo, attraverso la Lean Philosophy: l’obiettivo finale è l’eliminazione di ogni tipo di spreco (non solo materiale, ma anche di tempo, costi e conoscenze) per rendere ogni processo sempre più efficiente.

Per raggiungere questo risultato, il modello ABM poggia su tre parole chiave: People, Process, Performance.

Persone: la nostra base

“Alla base di una grande attività vi sono grandi persone. Ne consegue che lavorare per far sviluppare, coinvolgere, dare potere ed energia al nostro personale è sia un valore fondamentale di ATS che il primo dei nostri tre pilastri, seguito dai processi, quindi dalle prestazioni”. – Andrew Hider, CEO ATS.

L’energia e la responsabilizzazione delle persone che lavorano nel gruppo ATS sono fondamentali per apportare cambiamenti decisi e continui. Per questo i corsi di formazione e gli eventi Kaizen, come quello che si è svolto in Comac, giocano un ruolo importante per rilevare gli sprechi e cercare di risolverli, cercando soluzioni appropriate con un team dedicato.

Processi: una cultura del miglioramento continuo

“Alle sue fondamenta, ABM è la nostra ricerca del miglioramento continuo in tutto ciò che facciamo. Se abbiamo un processo standard e possiamo misurarlo, siamo in grado di introdurre miglioramenti sostenibili”.  – Jeremy Patten, VP ATS Business Model

Il modello ABM viene utilizzato in tutte le funzioni aziendali e si struttura in tre fasi per raggiungere tre obiettivi: rafforzare il nostro nucleo, favorire la crescita, puntare all’eccellenza.

Prestazioni: per i dipendenti, i clienti e gli azionisti

“A seguito dell’evento Kaizen, sono stupito dei risultati che abbiamo ottenuto in una sola settimana. Spero continuerete a impiegare l’ABM in tutta l’attività” – Production Team Leader, divisione Life Science di Cambridge.

I risultati attuali e futuri di Comac e dell’intero gruppo ATS passano attraverso quest’incessante processo di crescita, che porta benefici a tutti coloro che, a vario titolo, lavorano con noi: collaboratori, fornitori, clienti.
Per farci spiegare meglio com’è andata l’esperienza dell’evento Kaizen in azienda, abbiamo fatto qualche domanda a Stefano Gotti, Responsabile di Produzione e membro del team Kaizen Comac. altri collaboratori e ampliare il team dedicato al miglioramento continuo.

 

– Da dove è nata l’esigenza di organizzare un evento Kaizen?
Si è voluto organizzare un evento Kaizen dopo aver approfondito il tema dell’ABM (ATS Business Model).
Abbiamo analizzato i vari sprechi all’interno dell’azienda e, una volta individuati, li abbiamo suddivisi in matrice “impatto/difficoltà”.
Si è deciso di lavorare immediatamente sulla parte di spedizione in quanto è emerso che avremmo potuto ottenere degli ottimi risultati nel breve e nel lungo periodo.

– Quali erano gli obiettivi da raggiungere? Sono stati raggiunti?
Si sono stabiliti diversi obiettivi. Quello primario era non rischedulare le date di consegna pattuite con il cliente.
Gli altri obiettivi sono stati:
Minimizzare i tempi di potenziali rischedulazioni
Ridurre il tempo ciclo su tutte le attività (da uffici a magazzino)
Ridurre il LEAD TIME da pronto merci a consegna effettiva

– A tuo parere, quali sono gli aspetti positivi dell’introduzione dell’ABM in Comac?
L’ABM ha portato concretezza su molti aspetti introdotti in Comac da tempo, grazie ad incontri formativi organizzati da ATS. In queste occasioni di confronto sono stati approfonditi diversi argomenti (problem solving, Kaizen, KATA e tanti altri concetti LEAN) al fine di rilevare gli sprechi nei reparti che impattano sui value driver.
Inoltre sono stati forniti strumenti interessanti come: la Bowling chart, per analizzare il KPI massivamente e capire se si è raggiunto l’obiettivo o no, la matrice impatto/difficoltà, per valutare quali azioni sono facilmente realizzabili e quali no e l’A3 Problem Solving, per analizzare in modo approfondito un problema ed intervenire il prima possibile. Questi tools possono essere applicati fin da subito in tutti gli ambiti aziendali e soprattutto in tutti i reparti. Dove c’è spreco, l’ABM favorisce un intervento rapido ed efficace per rilevare la criticità, misurare oggettivamente i dati e comprendere se il problema è risolto o se va ripetuto l’iter di miglioramento.
È solo l’inizio di un lungo percorso: sono già stati messi in pratica tutti gli strumenti mostrati e, con grande soddisfazione, abbiamo immediatamente rilevato dei notevoli miglioramenti.

– Quali saranno i prossimi step in tema ABM?
Oltre a questo evento Kaizen, abbiamo già rilevato delle aree sulle quali intervenire, sia con eventi Kaizen che dei Problem solving a seconda della problematica riscontrata.
È di fatto iniziato un processo che andrà mantenuto e costantemente migliorato nel tempo. Ora interverremo su tutte le criticità emerse durante il nostro ABM VIRTUAL BOOT CAMP e abbiamo in programma nuovi VIRTUAL BOOT CAMP per formare altri collaboratori e ampliare il team dedicato al miglioramento continuo.

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