[vc_row][vc_column][vc_images_carousel images=”16661,16668,16675,16654″ img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Comac si dimostra una realtà sempre più attiva anche all’estero. L’inaugurazione del nuovo servizio clienti in Texas ha rappresentato l’occasione per conoscere meglio alcune delle nuove ma anche vecchie realtà che collaborano con noi anche dall’altra parte dell’oceano. Da questi incontri sono nate alcune belle e interessanti interviste tra cui quella a Linus Hall, fondatore e mastro birraio della bellissima Yazoo Brewing Company a Nashville.
Abbiamo chiesto a Linus come e quando hai deciso di voler diventare mastro birraio e di come sia nata la sua passione per la birra.
“My first ever real beer was a Sam Adams Boston Lager. I had never had anything like it before. It got me interested in beers that actually had flavor, rather than the cheap American light lagers I had been drinking in college. My college housemate and I decided to start brewing our own beer, and bought a homebrewing kit from an advertisement in the back of a Rolling Stone magazine. I was amazed that I could actually make something that tasted pretty good at home, and was hooked from then on. I kept homebrewing all through college and afterwards, making so much beer that I started just giving it away to friends. The idea got planted in my head that perhaps I could do this for a living. So I began planning my own brewery, and in 2001 I quit my job as a tire engineer for Bridgestone, and began the long journey of building a brewery. We opened Yazoo Brewing in October 2003.”
Abbiamo scoperto così un divertente aneddoto. La sua carriera come mastro birraio inizia infatti al tempo dell’università quando un suo compagno di college acquista un kit per produrre la birra a casa tramite un annuncio trovato sulla rivista Rolling Stones. È così, producendo birra per gli amici e sperimentando diversi abbinamenti, che nella sua testa è maturata l’idea di diventare mastro birraio.
Dopo i primi anni di attività di Yazoo, il successo riscosso rende necessario l’acquisto di uno spazio più grande e macchinari dedicati, è qui che Comac interviene.
“We began bottling our beer after a few years, using a very labor-intensive and slow six-head filler. By 2009, we had grown the brewery to the point where we had to search for a new location. In 2010, we moved to a much larger brewery, and upgraded our bottling line to a new 12/12/1 Comac filler. I researched many different options before choosing Comac. Their filler was not the cheapest, or the most expensive. But the design and engineering of the equipment, combined with the responsiveness of their sales and technical team, convinced me that Comac was the right choice.”
Una scelta, quella a favore di Comac, che conferma il valore strategico dell’impegno, la cura nella progettazione e l’ingegneria degli impianti. Oltre alla sempre migliore capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze dei clienti in ogni parte del mondo.
Negli ultimi anni gli appassionati della birra artigianale sono cresciuti esponenzialmente. Ne abbiamo approfittato per capire meglio come questo fenomeno viene vissuto anche negli Stati Uniti.
“In my own area of middle Tennessee, a region of the United States more known for whiskey and bourbon, we have seen an explosion in the number of breweries opening. There are now 15 breweries here in our area with more in planning. I am proud of the changes in our country. After living through the dark ages of only “light” beer, we have developed a thriving and growing craft beer culture.”
Per gli appassionati di birra artigianale in America infatti il fenomeno va a sostituirsi ad una precedente e diffusa tendenza verso la light beer. I mastri birrai hanno lavorato quindi anche per creare una cultura della birra che favorisse questa inversione di rotta. Ma cosa ne pensano invece della posizione della birra artigianale in Italia?
“I have been to Italy twice now and always enjoy seeking out and trying Italian craft beer. My family spent a week in the Tuscany region this summer, and I tried many beers from small Italian brewers. I’m looking forward to my next trip!” Ringraziamo molto Linus per la simpatia e la disponibilità, non ci resta quindi che salutarci con uno speciale augurio: Cheers.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]