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Tutti ormai sanno come gli Stati Uniti siano i protagonisti di un’inarrestabile crescita di birrerie artigianali con più di 3.000 craft breweries che presumibilmente producono più di 50.000 birre diverse.

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Se chiedete ai massimi esperti, scrittori, birrai ed addetti ai lavori quale sia la birra più esaltante e rappresentativa, quella che, di gran lunga, staccherà le altre sarà l’ormai mitica Pliny the Elder del grande Vinnie Cilurzo, birraio californiano di chiare origini calabresi.

Talento e curiosità legano Vinnie, innovatore nel campo delle birre, a Plinio il Vecchio, il naturalista romano morto a Stabia per le esalazioni sulfuree, studiate troppo da vicino, dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano nel 79 A.D.

Plinio il Vecchio probabilmente definì il termine botanico del luppolo ed ecco perché Vinnie lo scelse per questa sua Double IPA lanciata nel 2000, stile da lui creato sei anni prima nella sua birreria Blind Pig a Temecula che lasciò tre anni dopo per approdare alla Russian River di Santa Rosa, in piena Sonoma Valley, celeberrima e rinomatissima area vinicola.

Vinnie, infatti, proviene da una famiglia di vignaioli ed apprese insieme alla sorella Chenin come gestire una piccola azienda di famiglia ma da anni si era innamorato delle birre ed era diventato homebrewers con pentole e passione nel seminterrato della cantina e quando ebbe l’occasione non ebbe dubbi sul quale sarebbe stato il suo futuro.

Oggi viene giustamente considerato uno dei birrai più famosi ed inventivi del pianeta. Solo per darvi un’idea del suo eclettismo legato alla sua innata creatività, voglio portarvi virtualmente per mano nella sua birreria dove convivono da “separate in casa” due concezioni ben distinte.

Da una parte, impianti moderni ad alta tecnologia (Comac docet) in un ambiente immacolato e una serie di birre “top class” che coprono una vastissima tavolozza di stili che sanno regalare aromi e sapori così diversi da poter soddisfare ed intrigare ogni consumatore.

Russian River (6)

Dalla parte opposta, ben separata da una gabbia di metallo, un impressionante tempio di botti in cui maturano quelle che Vinnie chiama “funky beers”. Qui, da ogni parte vediamo scritte emblematiche legate alle parole “lacto”, “pedio” e “bretta”, cioè lactobacilli, pediococchi e brettanomiceti come gli americani amichevolmente chiamano questi magici batteri e lieviti selvaggi, incubi per i produttori di vino ma preziosi alleati dei birrai del Pajottenland e ora di molti colleghi di altre aree del pianeta.

Qui tutto, ogni utensile, attrezzatura, è rigorosamente dipinto di rosso vivo in modo di comunicare chiaramente a chi ci lavora, di non portare mai e poi mai qualsiasi cosa di color rosso fuori dalla zona pericolosa.

Nella parte “normale” nascono birre “molto poco normali” come  la citata Pliny the Elder, la “belga” Damnation e la Blind Pig IPA, mentre nella parte “funky” nascono birre “molto funky” come la Beatification a fermentazione spontanea e le tre birre con inoculazioni di lacto, pedio e bretta cioè la scura Consecration maturata in botti di Cabernet Sauvignon con ribes nero, la dorata Temptation e la bruna Supplication con amarene, maturate rispettivamente in botti di Chardonnay e Pinot Noir fornite da cantine della Sonoma County.

Ho lasciato per ultima la leggendaria Pliny the Younger, dedicata al nipote di Plinio il Vecchio, una Triple IPA di circa 10 gradi alcolici e “tonnellate di luppolo”, messa in vendita da 11 anni, solo alla spina nel brewpub o in pochissimi locali selezionati, il primo venerdì di Febbraio e disponibile solo per due settimane.

L’anno scorso, sotto la pioggia battente, davanti alla porta del brewpub, ci fu una fila di appassionati così lunga con tempi di attesa di circa 12 ore, sì avete letto bene, 12 ore! Il pub ha 135 posti e quindi da quest’anno viene concesso un tempo massimo di permanenza di tre ore per ogni visitatore al quale sarà servita la Pliny the Younger solo in un bicchiere da 10 once (circa 30 cl.) con limite invalicabile di tre a persona.

Russian River (2)

Sono legato da profonda amicizia a Vinnie e alla sua straordinaria moglie Natalie che da sempre collabora nell’azienda, incoraggia e sostiene il suo super-marito con fermezza e col suo dolce e solare sorriso. Adoro questa questa splendida, unitissima coppia che incontrato tante volte sia in Europa che in America. Adoro l’universo Russian River!

Lorenzo Dabove in arte Kuaska[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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